Mariuolo. È così che Bettino Craxi definisce il compagno di partito Mario Chiesa pochi giorni dopo il 17 febbraio 1992, quando il presidente del Pio Albergo Trivulzio, il più grande ospizio di Milano, finisce in manette mentre intasca una mazzetta. Un termine, quel ‘mariuolo’, con cui il leader socialista lascia intendere che si tratta di un caso isolato, di una mela marcia all’interno del sistema. Non è così. L’arresto di Chiesa, “preso con le mani nella marmellata” come dirà un ancora sconosciuto Antonio Di Pietro, non è che l’inizio di un’infuocata stagione destinata a passare alla storia come quella di ‘Mani pulite’ e di ‘Tangentopoli’.
Gli arresti quotidiani di imprenditori e politici, il sostegno travolgente dell’opinione pubblica al pool di magistrati della Procura milanese, il cappio leghista sventolato alla Camera, le monetine lanciate a Craxi fuori dall’hotel Raphaël nel centro di Roma, i suicidi di Raul Gardini e del presidente dell’Eni Gabriele Cagliari. E poi l’invito a comparire per Silvio Berlusconi e le dimissioni a sorpresa di Di Pietro dalla magistratura.
Tutto con un ritmo travolgente in quasi tre anni che hanno cambiato la storia d’Italia e in poco meno di duecento pagine di un libro per chi non era nato, per gli assenti e i distratti.

Mario Consani

giornalista, lavora al Giorno dalla fine degli anni Ottanta. Come cronista giudiziario ha vissuto la stagione di Tangentopoli e le inchieste di ‘Mani pulite’, raccontando poi i processi milanesi più importanti degli ultimi vent’anni: da quelli ormai lontani sulle stragi nere a cavallo degli anni Settanta, ai più recenti come quelli per Ruby e le cene eleganti di Silvio Berlusconi. Sulla bomba del 12 dicembre 1969 ha già pubblicato, nel 2005, Foto di gruppo da Piazza Fontana, con prefazione di Dario Fo.

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