Piacenza, 2019. Il maggiore dei carabinieri, Rocco Papaleo, riceve e trasmette al comando dei vigili urbani e non ai suoi superiori un’informazione di cui è venuto a conoscenza e che ha dell’incredibile: un carabiniere in servizio presso la caserma Levante, la seconda per importanza della città, è accusato di «condotte gravi e illecite». Le indagini della Procura di Piacenza scoprono cose incredibili, commesse non da uno ma da 7 carabinieri che popolano quella caserma: soprusi, pestaggi, sopraffazioni, festini privati, arresti illegali e persino spaccio di stupefacenti. Un meccanismo brutale, un mondo capovolto, dove la divisa diventa strumento di ricatto e il senso dello Stato latita. Inevitabilmente ci si chiede: ma davvero queste violenze sono andate avanti per anni senza che nessuno se ne accorgesse? La risposta a questa domanda, però, non è così semplice. Quello che emerge, infatti, è a tutti gli effetti un sistema perverso: qui tutto è lecito pur di ottenere risultati, vige la regola del minimo sforzo e si può ricorrere al ricatto e alla violenza per ottenere informazioni senza mai assumersi l’impegno di condurre delle vere e proprie indagini; un sistema in cui le regole non valgono per tutti, e anzi le si guarda con indifferenza. Quella della caserma Levante è una storia sporca. Ma al tempo stesso necessaria, poiché dimostra come anche la più blanda delle deroghe alla legalità possa provocare una distorsione, una caduta, un abominio. Il nuovo libro-inchiesta di Federica Angeli – avvalendosi di fonti di prima mano, documenti processuali, testimonianze e interviste – mira a far luce su questa vicenda, che ha scioccato l’opinione pubblica e gli addetti ai lavori. Il risultato è un libro che fa rabbia e toglie il fiato.
Federica Angeli
Federica Angeli (Roma 1975), cronista di nera e giudiziaria, scrive per «la Repubblica» dal 1998, dove è redattrice dal 2005. Dal 2013 vive sotto scorta, a causa delle minacce mafiose ricevute mentre svolgeva un’inchiesta sulla criminalità organizzata a Ostia. Tra i premi vinti, il Premio Passetti – Cronista dell’Anno (2012 e 2013), il Premio Donna dell’Anno (2015), il Premio Articolo 21 (2015), Premio Francese (2015), Premio Piersanti Mattarella (2016), Premio Arrigo Benedetti (2017), il Premio Falcone e Borsellino (2016) e il Premio Nazionale Borsellino (2017). Per il suo impegno nella lotta alle mafie il presidente Mattarella nel 2016 l’ha nominata Ufficiale della Repubblica Italiana al Merito. Tra i suoi titoli ricordiamo Cocaparty (Bompiani, 2008, con Emilio Radice), Rose al veleno, stalking (Bompiani, 2009, con Emilio Radice), Io non taccio (2015) e Il mondo di sotto. Cronache della Roma criminale (Castelvecchi, 2016) e A mano disarmata. Cronaca di millesettecento giorni sotto scorta (Baldini+Castoldi, 2018).