Bologna, dicembre 2003. A casa del presidente della Commissione Europea Romano Prodi arriva un pacco con dentro una copia del Piacere di Gabriele D’Annunzio. Quando lo apre, dal volume parte una fiammata. L’attentato incendiario viene rivendicato da una sigla fino ad allora sconosciuta: FAI – Federazione Anarchica Informale. È l’inizio di una vicenda che negli anni successivi terrà impegnate le procure di mezza Italia e farà molto parlare giornali e televisioni, in quella che appare come una vera e propria guerra contro lo Stato e il capitale. A condurla sono poche decine di persone che, talvolta, nemmeno si conoscono tra loro ma che condividono gli stessi obiettivi e le stesse modalità di azione: aprire il fuoco, seminare il panico, dimostrare che i peggiori incubi della Repubblica possono diventare realtà.
Dal processone della fine degli anni ’90 fino allo sciopero della fame di Alfredo Cospito: un racconto che ripercorre le vicende giudiziarie e quello che continua a muoversi fuori dalle aule dei tribunali. Vent’anni di piste e vicoli ciechi, alla ricerca di un fantasma. Il fantasma dell’anarchia vendicatrice.
MARIO DI VITO
Giornalista, lavora per “il manifesto” ed è autore di documentari e programmi radiofonici e televisivi, di reportage, romanzi e inchieste. Per Laterza ha pubblicato Colpirne uno. Ritratto di famiglia con Brigate Rosse (2022).