“Frontiera. Perché sarà un nuovo secolo americano“ (Mondadori, 2024) di Francesco Costa è un libro collage che offre una visione unica dell’America, raccontata al pubblico italiano attraverso una prospettiva europea. Costa esplora l’inquietudine europea verso l’aggressività americana e il concetto di eccezionalismo statunitense, evidenziando le contraddizioni di un paese ancora visto come la “nuova frontiera”.
L’America, nonostante tutto, continua a stupire con una crescita economica senza precedenti. Il tasso di disoccupazione è ai minimi storici e la crescita annua si avvicina al 5%. Tuttavia, le divisioni culturali tra conservatori e progressisti si sono acuite, creando una paralisi politica su temi identitari come l’immigrazione e le armi.
In questo contesto, gli Stati Uniti stanno vivendo una trasformazione sociale profonda. Mai prima d’ora c’erano stati così tanti immigrati con lavoro, donne occupate, madri lavoratrici e persone con disabilità impiegate. Il divario di genere è al minimo storico e il patrimonio familiare è ai massimi. Il governo ha iniettato 4mila miliardi di dollari nell’economia per sostenere la popolazione, affrontare il cambiamento climatico e rinnovare la leadership globale.
Nel confronto con la Cina, che sta affrontando significative sfide economiche e sociali, gli Stati Uniti mantengono il proprio predominio grazie ai consumi interni e alla domanda nazionale. Dal 1990 ad oggi, la quota del PIL del G7 degli Stati Uniti è aumentata dal 43% al 52%.
Costa sottolinea anche come, nonostante le difficoltà, gli Stati Uniti continuino ad attrarre milioni di persone disposte a tutto pur di vivere lì. La violenza rimane un problema serio, con circa 400 milioni di armi in circolazione e un numero di omicidi che supera di gran lunga quelli in Italia e Francia.
Dal 2000 ad oggi, la popolazione statunitense è cresciuta del 18%, con aumenti significativi nelle comunità afroamericana, latino-americana e asiatica. Il Sud del paese è ora la regione con la crescita demografica più rapida, diventando un nuovo centro di attrazione.
Costa affronta anche il tema dell’identità, spiegando che Black Lives Matter assume tre diverse forme: uno slogan, un’organizzazione decentralizzata e una ricca società no profit. Dopo l’omicidio di George Floyd, le aziende hanno assunto più di 300mila persone, il 94% delle quali non bianche.
Infine, Costa riflette sulle questioni legate alla violenza e alle armi. Con circa 400 milioni di armi in circolazione, gli Stati Uniti sono un paese dove la violenza continua a essere un problema grave. La pena di morte, sebbene in diminuzione, non vede un forte sostegno popolare per l’abolizione. Sul fronte immobiliare, i prezzi delle case a New York e San Francisco sono aumentati rispettivamente del 700% e 932% dal 1980.
In “Frontiera”, Francesco Costa dipinge un quadro complesso e sfaccettato degli Stati Uniti, un paese di grandi contraddizioni e straordinarie opportunità. Nonostante le profonde divisioni e le sfide, l’America continua a essere un faro di speranza e innovazione per il mondo intero.