Qual è stato il ruolo degli intellettuali nel corso del secolo scorso?
David Bidussa propone una divisione in due fasi distinte: la prima, dall’egemonia dei partiti politici di massa, la seconda dall’inizio della loro dissoluzione fino alle soglie dell’attualità. La prima fase è caratterizzata da figure intellettuali che si configurano come “dissidenti impegnati”, intellettuali infedeli. Sono Walter Benjamin, Simone Weil, Victor Serge ma anche Hannah Arendt, Albert Camus, Ignazio Silone, Nicola Chiaromonte e Furio Jesi. La seconda fase, che coincide con l’inizio degli anni settanta e si prolunga fino al secondo decennio del XXI secolo, è caratterizzata dall’insorgenza di movimenti e dalla lenta crisi delle democrazie rappresentative. Gli intellettuali assumono allora il ruolo di “mettere in guardia” dai rischi del tempo presente, di indicare i nodi o i temi rispetto ai quali il senso comune non ha gli strumenti per rispondere. Non sono più intellettuali infedeli, ma intellettuali radicali. Tra di loro Susan Sontag, Edward Said, Tony Judt, Zygmunt Bauman e Tzvetan Todorov.
Pensare stanca non è però una storia degli intellettuali, ma una riflessione quanto mai necessaria sulla loro metamorfosi nel corso del Novecento, che si conclude con una domanda: cosa è rimasto dopo di loro, esistono oggi voci che hanno ereditato quella funzione? Insomma, c’è un futuro per gli intellettuali?
DAVID BIDUSSA
David Bidussa (1955), storico, ha pubblicato: Il sionismo politico (1993); Il mito del bravo italiano (1994); La France de Vichy (1997); La mentalità totalitaria (2002); Dopo l’ultimo testimone (2009); I purissimi. I nuovi vecchi italiani di Beppe Grillo (2014); La misura del potere (2020). Ha curato: Furio Jesi, L’accusa del sangue (2007); Goffredo Mameli, Fratelli d’Italia (2010); Jules Verne, Il giro del mondo in ottanta giorni (2014); Norberto Bobbio e Claudio Pavone, Sulla guerra civile (2015); Zygmunt Bauman, Visti di uscita e biglietti di entrata (2015); Victor Serge, Da Lenin a Stalin (2017); Claudio Pavone, Gli uomini e la storia (2020); George Orwell, Millenovecentottantaquattro (2021). Carlo Levi, Scritti politici (2022); Benito Mussolini, Scritti e discorsi (2022).