Il 3 febbraio 1977, dalla facoltà di Lettere dell’Università di Roma muove un corteo di migliaia di studenti. Il giorno precedente un violento scontro tra i collettivi e una squadraccia fascista ha messo a ferro e fuoco il campus. In ospedale con un proiettile alla nuca è finito un ragazzo di sinistra di ventidue anni. In molti vogliono vendicarsi, e quando la manifestazione arriva davanti a una sede del Fronte della Gioventù partono i tafferugli. Mitra, pistole, sampietrini, molotov. Roma brucia. Il giorno dopo si contano i feriti: la maggior parte sono ragazzi poco più che adolescenti. Inizia così la cronaca appassionata di uno degli anni più tragici della storia del nostro paese. Lo stato sembra vacillare di fronte alla drammatica ascesa delle Brigate rosse, che a Torino uccidono il presidente dell’Ordine degli avvocati Fulvio Croce e il vicedirettore della “Stampa” Carlo Casalegno. Per mesi si susseguono scontri di piazza, agguati, violenza politica. L’eroina miete molte vittime. Ma quei giorni non furono solo piombo e sangue. Negli anni settanta nacquero le radio libere, la tv diventò a colori, furono promulgate numerose riforme: il divorzio, l’aborto, il servizio sanitario, il diritto di famiglia, lo statuto dei lavoratori. Concetto Vecchio è tornato nei teatri in cui si è fatta la storia, Bologna, Roma e Torino, ha incontrato decine di testimoni, giornalisti, studiosi e ricostruito con la precisione del cronista e il passo svelto del narratore i fatti che hanno segnato quei mesi. Restituendoci alla fine il vibrante ritratto dell’anno in cui l’Italia repubblicana perse la sua innocenza.

 

 

CONCETTO VECCHIO

 

 

CONCETTO VECCHIO, quirinalista del quotidiano “La Repubblica”, racconta da anni la politica italiana. Ha scritto Vietato obbedire (Bur Rizzoli 2005, con cui ha vinto i premi Capalbio e Pannunzio), Giorgiana Masi, inchiesta su un mistero italiano (Feltrinelli 2017), Cacciateli! Quando i migranti eravamo noi (Feltrinelli 2019, premio Estense), Un amore partigiano (Feltrinelli 2022, premio Fiuggi) e, per Utet, Io vi accuso. Giacomo Matteotti e noi, finalista al premio Vero 2024. Ali di piombo, pubblicato per la prima volta nel 2007, torna adesso in libreria in una nuova edizione.

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