È poco più che un bambino Gianni De Michelis quando resta folgorato dalla politica, una «malattia– scrive Paolo Franchi, giornalista di lungo corso –che non contempla guarigioni, specie per chi l’ha fatta fin da ragazzo». Proprio dagli esordi sul palco di una manifestazione veneziana prende avvio il ritratto di un personaggio tra i più singolari dell’Italia repubblicana. Con stile brillante e ritmo serrato, Franchi orchestra sapientemente una sarabanda di ricordi, aneddoti e riflessioni che è allo stesso tempo un viaggio nel dietro le quinte della storia del Paese a cavallo tra due secoli. Influenzato dal clima di fervore intellettuale che respira in casa, De Michelis non si fa cogliere impreparato dall’epoca della grande trasformazione. Convinto che non si possa far politica senza conoscere come si produce e si distribuisce la ricchezza, affianca gli operai del Petrolchimico di Marghera, è alla testa di mille battaglie, riesce a farsi eleggere nella sua Venezia, prima di spiccare il volo al fianco di Bettino Craxi. Ministro delle Partecipazioni statali, del Lavoro e poi degli Esteri, interpreta ogni ruolo da refrattario agli schemi e innovatore dai mille volti che rivivono in questa cavalcata attraverso i decenni, dal Gianni «Bellachioma» descritto da Giampaolo Pansa al «più grande ministro degli Esteri italiano», come lo definì uno dei nostri più importanti diplomatici. Non saprà però avvedersi dei primi, sinistri scricchiolii di un sistema politico e istituzionale che verrà spazzato via da Tangentopoli. Conserverà fino alla fine, invece, una spiccata lungimiranza sui processi globali che lo porterà a prevedere, in tempi non sospetti, la necessità di una «governance multilaterale del mondo multipolare», intuendo il pericolo di un altro conflitto planetario: «un mondo così è troppo pesante anche per le spalle degli Stati Uniti; non può essere governato da un Paese solo».
PAOLO FRANCHI
Paolo Franchi (Roma, 1949), giornalista, ha scritto per «Rinascita», «Paese Sera», «Panorama», fino ad approdare al «Corriere della Sera» per cui è stato inviato, capo della redazione di Roma e editorialista politico. Ha diretto «Il Riformista» dal 2006 al 2009, quando è diventato condirettore del mensile «Le Ragioni del Socialismo». Da sempre impegnato nell’analisi di temi di politica interna, ha pubblicato con Emanuele Macaluso Da cosa non nasce cosa. Conversazione sull’unità della sinistra (1997) e curato il libro-intervista di Marco Follini Intervista sui moderati (2003). È autore di Giorgio Napolitano. La traversata da Botteghe Oscure al Quirinale (2013). Per Marsilio nel 2016 ha curato, con Maria Vittoria Tomassi, gli ultimi scritti di Pietro Nenni, Socialista libertario giacobino. Diari (1973-1979) e ha pubblicato Il tramonto dell’avvenire. Breve ma veridica storia della sinistra italiana (2019).
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